martedì 25 marzo 2014

10 tweet per l'editing


- Rileggete ad alta voce, e con una diversa impaginazione.
- Andate a caccia di refusi, virgole e punti.
- Fate leggere a un amico.
- Verificate tempi dei verbi e concordanze.
- Controllate le parole straniere.
- Evitate  le forme passive.
- Togliete le ripetizioni.
- Non abbondate in citazioni.
- Sciogliete le parentesi.
- Sottraete le parole e i periodi inutili.

mercoledì 19 marzo 2014

20 tweet per scrivere in Rete ... e non solo

1) Il difficile è il messaggio, cercatelo.
2) Scrivere è unire delle parole, non parole.
3) Un verbo ha più forza di un sostantivo.
4) Il segreto è nei dettagli.

Lo storytelling secondo Coca Cola

Storytelling  si potrebbe tradurre con “raccontare storie”, in realtà raccontare storie come fa Sherazade o raccontarsi storie come fa Don Chisciotte serve a sopravvivere e a vivere. La storia raccontata accanto al focolare o all’amico aiuta a riconoscerci prima ancora che ad intrattenerci. Lo storytelling, invece, serve a vendere (in questo senso diventa storyselling), a fare in modo che attraverso un racconto, una storia, non ti dimentichi di quella marca, anzi te ne innamori e la compri.  Lo storytelling è una leva del markenting con basi neuroscientifiche: il racconto attiverebbe le aree del cervello che sono coinvolte nell’azione e quindi sarebbe facilmente memorizzabile. Spesso la storia raccontata non è paragonabile, per struttura, a una favola o a un’avventura. La marca tende a coinvolgere i consumatori facendoli diventare fan, compagni di viaggio, protagonisti di un sogno, di un progetto, di un’iniziativa. Emblematica la recente personalizzazione delle lattine di Coca Cola con i nomi propri delle persone. Non sei più tu a parlare del prodotto, è il prodotto che conversa con te, anzi ti chiama per nome. Come ci si è arrivati?

La content curation e le enciclopedie elettroniche

Le più interessanti sono le case history, arrivano dritte al cuore e lasciano intravedere il lato umano della rete. Le storie, se raccontate con intelligenza, hanno sempre il potere di conquistarci. I termini inglesi hanno lo stesso scopo, quello di catturare la nostra attenzione, senza tenere conto che ci fanno sentire molto update (sul pezzo). Content curation può tradursi con elaborazione dei contenuti. Ma vediamo le case history presentate da Andrea Nelson Mauro al seminario "La content curation applicata all’informazione", organizzato dall’Ordine dei giornalisti del Veneto e svoltosi qualche mercoledì fa tra i blocchi architettonici facciavista del Centro Vega a Marghera. Si comincia con "Fortress Europe"il blog aperto da Daniele del Grande nel 2008. Migliaia di post dedicati alle tragedie dei migranti.

Laboratorio di scrittura creativa e professionale

Comincerei con un gioco. Scegliete un testo, da un giornale, da un blog, da un libro. Diciamo cinque righe. Poi concentratevi sulle parole e cominciate a togliere un aggettivo, a cambiare un sostantivo, a modificare la punteggiatura. Sperimentate. Riscrivete iniziando dall’ultima frase, riassumete le cinque righe con quattro parole, poi con tre, due, una. E ricominciate. Riscrivete con stili diversi: poetico, ironico, giornalistico...e poi confrontate le diverse versioni con l’originale.


9 tweet per raccontare una storia

Il soggetto
Il difficile è il soggetto, cercatelo.
Incipit
Chi ben comincia è a metà dell’opera.
Promessa
Di compiere una certa impresa o di raccontare come andrà a finire.
Attesa
Come una miccia che si accende e che esploderà più tardi.
Conflitto/Personaggi
Quali sono le forze che si contendono il campo?
Colpo di scena
Succede qualcosa che cambia tutto.
Ritmo
Anche nelle barzellette è una questione di tempi.
Valori
Non c’è storia che non insegni qualcosa.
Conclusione/moltiplicazione
La conclusione non esclude mai un nuovo inizio.

Lo storytelling in 9 punti

1) William Ryan: “Dimenticate il marketing tradizionale e gli approcci incentrati sul marchio. Siamo entrati nell’era della narrazione, in cui la più grande sfida che le aziende affrontano è il modo di comunicare la loro storia nella maniera più efficace e credibile possibile, sia all’interno che all’esterno.”
 2) Ashraf Ramzy: “La gente non compra i prodotti, ma le storie che questi prodotti rappresentano. Così come non comprano marche, ma i miti e gli archetipi che queste marche simboleggiano.”
3) Steve Denning: “Una marca è essenzialmente una relazione. Questa relazione può essere tenue, fragile, e limitarsi a una vaga familiarità del consumatore con il nome della marca. Oppure iscriversi nella durata. Il paradosso del marketing moderno, in effetti, è che deve rendere fedeli abitudini di acquisto che sono divenute  mutevoli, labili, imprevedibili.”
4) Larry Weber: “È necessario che la marca ritrovi un’identità forte e coerente che parli sia ai consumatori sia ai collaboratori dell’azienda - dipendenti, azionisti, fornitori, investitori - e condensi in un racconto coerente tutti gli elementi costitutivi dell’azienda: la sua storia, la natura dei prodotti  che fabbrica, la qualità del servizio che offre alla clientela, i rapporti di lavoro, il comportamento nei confronti dell’ambiente.”
5) Barbara Stern:  “Quando avete un prodotto che è identico a un altro prodotto, ci sono vari modi di battere la concorrenza. O si abbassa il prezzo – ed è la soluzione più stupida – o si cambia il valore del prodotto raccontando una storia”.
6) George Lewi: “La marca diventa mito quando entra in armonia con le credenze dei consumatori. Il ciclo vitale di una marca si articola in tre epoche: in quella dell’eroismo la marca s’impone per la sua differenza; in quella della saggezza essa ottiene la fiducia; e nell’epoca del mito acquisisce una coscienza.”
7) Steve Denning: “Le storie utili all’impresa possono essere classificate in: storie che permettono di condividere conoscenze, storie che incitano all’azione, storie che riguardano ciò che può accadere in futuro,storie basate sull’umorismo e sulla satira, storie che comunicano quello che siamo, storie che trasmettono valori, storie che colmano ritardi nelle competenze.”
8) Christian Salmon: “Il neomarketing opera un sottile slittamento semantico: trasforma il consumo in distribuzione teatrale. Scegli un personaggio, e noi ti forniamo gli accessori. Datti un ruolo, noi ci occupiamo delle scene e dei costumi. Il consumo come unico rapporto con il mondo. Si attribuiscono alle marche i poteri che una volta si cercavano nei miti.”

9) Steve Jobs: Non abbiamo alcuna possibilità di farci pubblicità basandoci sulla funzionalità, sui benefici, sulla RAM, sui grafici e sui confronti. L'unica possibilità di comunicare che abbiamo passa attraverso un'emozione.
Da Christian Salmon, Storytelling, la fabbrica delle idee, 
e Siate affamati, siate folli, Steve Jobs in parole sue a cura di George Beahm