tag:blogger.com,1999:blog-44015768519440881722023-11-15T05:50:09.273-08:00writingideasMario Anton Oreficehttp://www.blogger.com/profile/11968004028863904406noreply@blogger.comBlogger9125tag:blogger.com,1999:blog-4401576851944088172.post-44291376891982794582015-01-05T01:38:00.002-08:002015-01-05T01:39:18.940-08:00Storytelling: come raccontare una storia<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia; font-size: 14px; line-height: 20px;">Milano in una giornata di pioggia sembra avere meno fretta, come l'assonnata ragazza del bar all’angolo di via Crespi che mi chiede: Cappuccino normale o vegano?</span><br />
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">
<span style="color: black; font-family: Georgia;">Oltre i vetri appannati la facciata del Nuovo Teatro Ariberto è un foglio a righe bianche.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia;">Narrare forse è una competenza, una narrability, forse anche un dono, una necessità, un lavoro, di sicuro è mettere in fila le cose, mettere ordine, ma non troppo, a volte è svelare e nello stesso tempo dissimulare, rinviare, variare, impastare, scartare, meravigliare.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">
<span style="color: black; font-family: Georgia;">Scrivere: </span><span class="Apple-style-span" style="color: black; font-family: Georgia;">per scrivere scollegatevi dalla rete e spegnete il cellulare; se incontrate Buddha fatelo fuori, i maestri vanno bene ma poi dovete trovare la vostra strada, il vostro stile; lo scrittore è come una gazza ladra, ruba tutto ciò che luccica; struttura in tre atti: 1 fondare un mondo, dare vita ai personaggi; 2 affrontare il viaggio con le sue infinite possibilità e i suoi ostacoli; 3 decidere come salutarsi. Prendere tutte le ricette e buttarle vie perché ogni storia ha bisogno della sua sua ricetta, domandarsi qual è il vostro tema, che cosa vi appartiene di più. (1)</span><br />
<span style="color: black; font-family: Georgia;"></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">
<span style="color: black; font-family: Georgia;">Andare in un luogo magico, nelle Highlands, sugli scogli dove si addormentano le foche, in riva all’oceano, in un bosco, camminare scalzi, ascoltare lo stomaco, la parte animale, una voce lieve che ha bisogno di una grande attenzione, e le storie verranno, e saranno tutte vere, alcune accadute, altre accadranno. (2)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">
<span style="color: black; font-family: Georgia;">Collegarsi alla rete perché narrare è diventato social, coinvolge un sacco di persone, propone un tema, un’azione, un programma, un’application, una piattaforma. Il 24 luglio 2010 gli utenti di Youtube inviarono migliaia di video riguardanti la propria vita quotidiana: il progetto di Ridley Scott si chiamava <i><a href="https://www.youtube.com/watch?v=JaFVr_cJJIY" style="color: #cc3300; text-decoration: none;"><span class="Apple-style-span" style="color: orange;">Life in a day</span></a></i>, il primo social movie della storia. Un format ripreso dalla società di produzione Indiana e da Gabriele Salvatores con <i>Italy in a day</i>, e destinato a moltiplicarsi con Germany, Spain, France...in a day. (3)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">
<span style="color: black; font-family: Georgia;"><i><a href="https://storiedilana.wordpress.com/" style="color: #cc3300; text-decoration: none;"><span class="Apple-style-span" style="color: orange;">Storie di Lana</span></a> </i>ha riaperto una fabbrica dismessa, meglio chiamarla una fortezza inespugnabile sul torrente, un vecchio relitto pieno di tesori, per far sapere che Biella è il più vecchio distretto tessile d’italia, che vi si producono i migliori tessuti del mondo, che la trama del rilancio è un <i>Textour</i> al quale tutti sono invitati a partecipare. (4)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">
<span style="font-family: Georgia;"><i><a href="http://www.stradadelrisovercellese.it/" style="color: #cc3300; text-decoration: none;"><span class="Apple-style-span" style="color: orange;">La Strada del riso</span></a></i><span class="Apple-style-span" style="color: orange;"> </span></span><span style="color: black; font-family: Georgia;">vercellese non è piatta come si potrebbe pensare, attraversa un mare a quadretti, un’opera di ingegneria idraulica voluta da Cavour, comprende la via delle Grange con una chiesa che ospita una scuola, si visita con un <i>Safarisai</i>a per scoprire il riso rosso con i chicchi color ruggine che profumano di tè e liquirizia, e quel territorio quasi sconosciuto fra Milano e Torino. (5)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">
<span style="color: black; font-family: Georgia;">Raccontare è musica, percezione, ritmo, rottura del ritmo. Per la scienza l’uomo funziona come un filtro passa basso, seleziona alcune onde sonore, il suo campo uditivo comprende solo le frequenze fra i 20 e i 20.000 Hertz, la mente è in grado di reagire in tempi non inferiori a 600 millisecondi. Questo significa che il mondo può essere campionato da un punto di vista percettivo uditivo e che l’intensità delle risposte emotive, secondo le neuroscienze, è legata alla violazione del principio di buona continuazione: ci emozioniamo quando accade una cosa diversa da quella preannunciata, per esempio in una sequenza di Do maggiore spunta a un tratto un accordo di Mi bemolle maggiore o di Re bemolle maggiore (da vedere Bobby McFerrin in <a href="http://www.ted.com/talks/bobby_mcferrin_hacks_your_brain_with_music" style="color: #cc3300; text-decoration: none;"><span class="Apple-style-span" style="color: orange;">Whatch me play the audience</span></a>) . Nel sound branding si campionano gli accordi per provocare determinati stati d’animo (spot pubblicitari), con il sound storytelling si rimontano le unità percettive di opere musicali e film ottenendo storie completamente diverse da quelle originali. (6)<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">
<span style="color: black; font-family: Georgia;">Tram quattordici, quello che va in centro, le porte si chiudono, un iPad si accende fra una giacca grigia e delle mani grandi, le parole sono un meccanismo perfetto per credere di aver capito.</span></div>
Mario Anton Oreficehttp://www.blogger.com/profile/11968004028863904406noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4401576851944088172.post-33159487171354008362014-04-11T08:08:00.000-07:002014-09-10T00:30:26.653-07:00Storytelling e storyselling<!--StartFragment-->
<br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 14.0pt; mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-autospace: none;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Garamond;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: 32px;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: small;"></span></span></span></div>
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Garamond;"></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Garamond;"><div class="MsoNormal">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span style="font-family: Garamond;">Quando si aggiunge un quid di fantastico, di irrazionale, di sorprendente ad un fatto, ad una esperienza, comincia, forse, la narrazione. Il racconto del primo cacciatore intorno al fuoco segna l’inizio della storia. “Credo che i nostri meccanismi mentali elementari si ripetono dal Paleolitico dei nostri padri cacciatori e raccoglitori attraverso tutte le culture della storia umana. La parola collega la traccia visibile alla cosa invisibile, alla cosa assente, alla cosa desiderata o temuta, come un fragile ponte di fortuna gettato sul vuoto”, s</span>crive Calvino in <i>Lezioni Americane.</i> Roland Barthes si sofferma su considerazioni analoghe: “Il racconto è presente in tutti i tempi, in tutti i luoghi, in tutte le società; il racconto con la storia stessa dell’umanità; non esiste, non è mai esistito in alcun luogo un popolo senza racconti; tutte le classi, tutti i gruppi umani hanno i loro racconti e spesso questi racconti sono fruiti in comune da uomini di culture diverse, talora opposte; il racconto si fa gioco della buona e della cattiva letteratura; internazionale; trans-storico, transculturale, il racconto è come la vita.”</div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span style="font-family: Garamond;">In cosa differiscono allora Romeo e Giulietta di Shakespeare dai commercial della Coca Cola?<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 14pt;">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span style="font-family: Garamond;">Entrambi vogliono condurci per mano nel loro mondo, cercano di sedurci e per farlo condividono con noi valori e promesse. La differenza, se esiste, è forse nella complessità che è propria della letteratura, e dell’arte in generale, una sorta di profondità che lascia intravedere più lontano. Lo storytelling, così si chiama la tecnica di narrare storie a fini commerciali, è spesso semplice, sempre enfatico, mette in scena stranezze, citazioni, cambi di contesto, offre immagini chiare, senza le complicazioni e le contraddizioni del mito, del romanzo, della poesia. Le tecniche dello storytelling sono adottate anche nel giornalismo, soprattutto televisivo, dove ricostruzioni audio e video, pseudoeventi, lanci commerciali e finte notizie si mescolano alla cronaca dei fatti.<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span style="font-family: Garamond;">Christian Salmon, autore di <i>Storytelling, la fabbrica delle storie</i>, scrive: “Lo scopo del marketing narrativo non è più semplicemente convincere il consumatore a comprare il prodotto, ma anche immergerlo in un universo narrativo, coinvolgerlo in una storia credibile. Non si tratta più di sedurre o di convincere, ma di produrre un effetto di credenza. Non di stimolare la domanda, ma di offrire un racconto di vita che propone dei modelli di comportamento integrati, i quali comprendono certi atti di acquisto , attraverso veri e propri ingranaggi narrativi. Vecchi o giovani, disoccupati o impiegati, sani o malati di cancro, “you are the story”, tu sei un eroe. Il neomarketing opera un sottile slittamento semantico: trasforma il consumo in distribuzione teatrale. Scegli un personaggio, e noi ti forniamo gli accessori. Datti un ruolo, noi ci occupiamo delle scene e dei costumi. Il consumo come unico rapporto con il mondo. Si attribuiscono alle marche i poteri che una volta si cercavano nei miti o nella droga: superare il limite, fare l’esperienza di un sé scevro di pesantezza, volare, planare; ieri erano Icaro o l’LSD, oggi sono la Nike o la Adidas (paragone non condivisibile <i>ndr)</i>. Le scarpe da ginnastica sfidano la legge di gravità. Uno sport come lo skateboard ti dà accesso al soprannaturale. Tom Clarck, lo “sciamano delle scarpe da ginnastica”, spiega che “lo sport, ispirandoci, ci permette di rinascere in continuazione”. Le marche sono portatrici di un universo: ci aprono la strada a un racconto di fantasia, a un mondo teatralizzato e sviluppato dalle agenzie di “marketing esperienzale”, la cui ambizione non è più rispondere ai bisogni e nemmeno crearli, bensì realizzare una convergenza di visioni del mondo."<o:p></o:p></span></div>
</div>
<div class="MsoNormal">
<div style="margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px;">
<span style="font-family: Garamond;">“Visioni del mondo” che oggi convergono, per una parte del Mondo, in un’interazione continua con la Rete produttrice di una narrazione (conversazione) torrenziale, una registrazione continua finalizzata al controllo di dati e al consumo: mi piace questo, faccio così, è successo quello, ho comprato una cosa, sono stato qui e andrò là. Raccontami una storia e compra questo prodotto ... è un “mito”. </span></div>
</div>
</span><br />
<!--EndFragment-->
Mario Anton Oreficehttp://www.blogger.com/profile/11968004028863904406noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4401576851944088172.post-70175237038756542032014-03-25T10:14:00.001-07:002014-03-25T10:24:43.254-07:0010 tweet per l'editing<!--StartFragment-->
<br />
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="color: black; font-family: Times;">-
Rileggete ad <b>alta voce</b></span><span style="color: black; font-family: Times;">,
e con una diversa impaginazione.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="color: black; font-family: Times;">- Andate <b>a
caccia di refusi</b></span><span style="color: black; font-family: Times;">,
virgole e punti.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="color: black; font-family: Times;">- Fate
leggere a <b>un amico</b></span><span style="color: black; font-family: Times;">.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="color: black; font-family: Times;">-
Verificate <b>tempi dei verbi</b></span><span style="color: black; font-family: Times;"> e concordanze.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="color: black; font-family: Times;">- Controllate
le <b>parole straniere</b></span><span style="color: black; font-family: Times;">.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="color: black; font-family: Times;">-
Evitate<span style="mso-spacerun: yes;"> le </span><b>forme </b><b>passive</b></span><span style="color: black; font-family: Times;">.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="color: black; font-family: Times;">-
Togliete le r<b>ipetizioni</b></span><span style="color: black; font-family: Times;">.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="color: black; font-family: Times;">- Non
abbondate in <b>citazioni</b></span><span style="color: black; font-family: Times;">.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="color: black; font-family: Times;">-
Sciogliete le <b>parentesi</b></span><span style="color: black; font-family: Times;">.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="mso-layout-grid-align: none; mso-pagination: none; text-align: justify; text-autospace: none;">
<span style="color: black; font-family: Times;">-<b>
Sottraete</b></span><span style="color: black; font-family: Times;"> le parole e i
periodi inutili.<o:p></o:p></span></div>
<!--EndFragment-->
Mario Anton Oreficehttp://www.blogger.com/profile/11968004028863904406noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4401576851944088172.post-90080455959629587772014-03-19T09:56:00.002-07:002014-03-19T10:02:31.471-07:0020 tweet per scrivere in Rete ... e non solo<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Georgia; line-height: 20px;">1) Il difficile è il messaggio, cercatelo.</span><span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Georgia;"></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Georgia;">2) Scrivere è unire delle parole, non parole.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia;">3) Un verbo ha più forza di un sostantivo.</span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia;">4) Il segreto è nei dettagli.</span><br />
<a name='more'></a><br />
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia;"> 5) Non perdere il filo del discorso: l’intreccio affascina, il garbuglio no.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: Georgia;">6) Frasi subordinate con molto giudizio.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: Georgia;">7) Scegliere un’immagine coerente.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: Georgia;">8) Metafora o metonimia: sale e pepe della scrittura.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: Georgia;"></span><br />
<span style="font-family: Georgia;">9) Le parole necessarie non hanno aggettivi né, naturalmente, avverbi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: Georgia;">10) I neologismi efficaci sono strarari.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: Georgia;">11) Foreign words grab your attention.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: Georgia;">12) Ogni sinonimo ha altri sinonimi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: Georgia;">13) Semplice è diverso da banale.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: Georgia;">14) La punteggiatura costruisce il ritmo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: Georgia;">15) Leggero, barocco, complesso, questioni di stile.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: Georgia;">16) Rime, ripetizioni, allitterazioni in minime porzioni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: Georgia;">17) I numeri garantiscono l’effetto “wow”, anche i nomi famosi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: Georgia;">18) Strano piace e l’ironia conquista.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: Georgia;">19) Curate il carattere, il corpo e l’interlinea.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: Georgia;">20) Rileggete ad alta voce e anche oirartnoc la; salvate e rileggete dopo<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 6pt;">
<span style="font-family: Georgia;"> quarantott’ore.</span></div>
Mario Anton Oreficehttp://www.blogger.com/profile/11968004028863904406noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4401576851944088172.post-297077775912356312014-03-19T09:55:00.000-07:002014-03-19T10:02:01.255-07:00Lo storytelling secondo Coca Cola<span class="Apple-style-span" style="font-size: 14px; line-height: 20px;">Storytelling si potrebbe tradurre con “raccontare storie”, in realtà raccontare storie come fa Sherazade o raccontarsi storie come fa Don Chisciotte serve a sopravvivere e a vivere. La storia raccontata accanto al focolare o all’amico aiuta a riconoscerci prima ancora che ad intrattenerci. Lo storytelling, invece, serve a vendere (in questo senso diventa storyselling), a fare in modo che attraverso un racconto, una storia, non ti dimentichi di quella marca, anzi te ne innamori e la compri. Lo storytelling è una leva del markenting con basi neuroscientifiche: il racconto attiverebbe le aree del cervello che sono coinvolte nell’azione e quindi sarebbe facilmente memorizzabile. Spesso la storia raccontata non è paragonabile, per struttura, a una favola o a un’avventura. La marca tende a coinvolgere i consumatori facendoli diventare fan, compagni di viaggio, protagonisti di un sogno, di un progetto, di un’iniziativa. Emblematica la recente personalizzazione delle lattine di Coca Cola con i nomi propri delle persone. Non sei più tu a parlare del prodotto, è il prodotto che conversa con te, anzi ti chiama per nome. Come ci si è arrivati?</span><br />
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;"></span><br />
<span style="color: black; font-family: Times;"><a name='more'></a><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Lo spiegano bene i due video intitolati <i>Coca Cola Content 2020</i></span><span style="color: black; font-family: Times;"> (postati nel 2011) che si trovano in rete ai seguenti indirizzi:<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">parte I</span><span style="color: black; font-family: Georgia;"><a href="http://www.blogger.com/goog_1287792792" style="color: #cc3300; text-decoration: none;"><span style="color: black; font-family: Times; text-decoration: none;"> </span></a><a href="http://www.youtube.com/watch?v=LerdMmWjU_E" style="color: #cc3300; text-decoration: none;"><span style="color: black; font-family: Times; text-decoration: none;">http://www.youtube.com/watch?v=LerdMmWjU_E</span></a></span><span style="color: black; font-family: Times;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">parte II <a href="http://www.youtube.com/watch?v=fiwIq-8GWA8" style="color: #cc3300; text-decoration: none;"><span style="color: black; text-decoration: none;">http://www.youtube.com/watch?v=fiwIq-8GWA8</span></a><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">La storia di come Coca Cola intende raccontarci le sue storie da qui al 2020 è suddivisa in capitoli e illustrata in una serie di vignette dal segno morbido e simpatico. Il colore delle vignette? Rosso Coca Cola, nero e bianco.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Capitolo I<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">“Passiamo dall’eccellenza creativa all’eccellenza dei contenuti. L’eccellenza dei contenuti ha come scopo di essere contagiosa, incontrollabile, liquida, e collegata agli obiettivi imprenditoriali, ai diversi brand e agli interessi dei consumatori. Attraverso i nostri contenuti riusciremo a provocare conversazioni, passaparola, che diventeranno una parte importante della cultura di massa (l’immagine riproduce una folla di consumatori catturati in un retino gigante). Il nostro modello conversazionale sarà basato su argomenti liquidi che provocheranno conversazioni, scambi d’idee, ai quali dovremo essere in grado di reagire 365 giorni all’anno.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Capitolo II<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Le cose cambiano per tre ragioni fondamentali. Vogliamo raddoppiare il nostro business. Ci siamo resi conto di una diffusione esponenziale della creatività: le storie create dai consumatori superano quelle generate da Coca Cola per i singoli marchi e danno vita a un grande libro di storie. La crescente connessione facilitata dai dispositivi tecnologici favorisce l’on demand culture: i consumatori possono cambiare le loro aspettative 24 ore al giorno. D’altra parte non possiamo più separare il messaggio dai supporti tecnologici attraverso i quali i consumatori interagiscono con noi: il micro blogging, twitter, le app. Anche noi all’interno degli stessi canali possiamo sviluppare profonde connessioni emotive con lo storytelling, a patto di creare un’alleanza fra il nostro team creativo e gli specialisti delle nuove tecnologie, e di rafforzare le nostre relazioni con le società che hanno grande influenza in rete come Google.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Capitolo III<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">In questo contesto lo storytelling evolve da una visione sequenziale a una visione dinamica che Coca Cola definisce come “lo sviluppo di elementi che incrementano un’idea di brand che si disperde sistematicamente nei molteplici canali di conversazione, con lo scopo di dar vita a un’esperienza dei valori della marca. L’eccellenza dei contenuti, simile a un infaticabile editore che pubblica in continuazione, corre il rischio di infastidire. Per questo abbiamo individuato cinque modelli di storytelling. Lo storytelling seriale, lo storytelling situazionale, lo storytelling estensivo, lo storytelling immersivo e lo storytelling reclutativo. Non va dimenticato che lo storytelling fa parte della storia dell’umanità ed è un ambito nel quale Coca Cola eccelle da 125 anni.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Capitolo IV<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">L’ingrediente principale delle storie è una visione positiva della vita, un antidoto alle difficoltà di ogni giorno, un arricchimento per le persone. Nello stesso tempo l’azienda vuole essere associata ai valori migliori di ogni generazione. Le storie Coca Cola mostrano come si può fare del mondo un posto migliore. Anche Nike si muove in questa direzione con video come “The girl effect”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Capitolo V<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Un altro fattore di cambiamento è il passaggio dalle intuizioni alle provocazioni. Abbiamo notato che spesso molte delle nostre intuizioni hanno portato a piccoli cambiamenti, quello di cui abbiamo bisogno invece è di innescare processi di cambiamento. La rete e i suoi dati sono il nuovo spazio dove questo avverrà e i “sussurratori” d’informazioni diventeranno i nuovi messia. Ci siamo quindi spostati in uno spazio liquido e fertile dove confluiscono sfide, obiettivi, informazioni. Dove lavoriamo all’affermazione dei marchi con collaboratori esterni e con i consumatori con i quali siamo sempre più impegnati in conversazioni on line per comprendere le loro aspettative; scambi dai quali nascono ricerche, comunità, connessioni. Una sintesi creativa deve sempre portare a grandi, fertili, ricchi universi comunicativi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">CapitoloVI<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Per sviluppare “contenuti liquidi” dobbiamo pensare a storie che possano essere raccontate attraverso ogni possibile connessione, che contengano dei valori e una rilevanza per chi le ascolta. Alcuni elementi della storia dovranno essere pensati per alternarsi liberamente tra loro, ma non come storie separate, come molecole che svaniscono se le separiamo. Una storia non deve perdere le sue connessioni, i suoi concetti più avvicenti. Per scrivere le nostre storie collaboriamo in maniera fluida con talenti creativi, con i nostri fan, con industrie creative, con le agenzie delle rock star. Le nostre linee guida per la collaborazione creativa (cocreation) sono: l‘interazione fra i migliori, la condivisione dei risultati, lo sviluppo continuo, la valutazione del successo. Nel definire la stella polare della nostra comunicazione dobbiamo essere capaci di portare le idee più inaspettate all’attenzione del consumatore, di essere catalizzatori di giochi, di assumere dei rischi e le conseguenze che ciò comporta, di coltivare idee creative e di creare una cultura della creatività. Le idee che hanno successo a livello mondiale si sviluppano grazie alla loro intensità, ad una conflittualità costruttiva. Il conflitto può innescare sorprendenti pensieri creativi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Capitolo VII<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Coca Cola investe il 70 per cento del proprio budget in contenuti a basso rischio, un 20 per cento su contenuti innovativi e un 10 su contenuti ad alto rischio, cioè su rivoluzionarie idee per il brand che un domani potrebbero rientrare nelle altre due categorie. Per esempio Fanta investe il 70 per cento nei canali tradizionali, il 20 in una spriritosa campagna brasiliana e il 10 nell’application del virtual tennis.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Capitolo VIII<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">La ricerca di contenuti liquidi segue vie diverse da quelle percorse sinora. Le campagne Twelp, Gatorade, Second generation Old spice, Nike’s write the future, Nike’s live strong, sono nate senza test preliminari. I test preliminari pietrificano i contenuti che invece devono restare liquidi. Ogni processo che fa evaporare o cristalizzare un’idea deve essere considerato come un nemico da combattere. Per questo dobbiamo calibrare diversamente i nostri investimenti nella ricerca di contenuti. Attualmente spendiamo il 20 per cento dei nostri investimenti per inadeguati test qualitativi, il 60 in massicci sondaggi e il 20 in interviste ai consumatori. Per muoverci in un mondo liquido dobbiamo capire come usare la ricerca per aumentare il potenziale che deriva da nuovi spazi e nuove idee. Nel futuro il 30 per cento del nostro budget sarà destinato a contenitori e strumenti “ispirazionali”, a “immersion safaris”, a piattaforme collegate ai nostri processi creativi, il 15 a sistemi online di feedback e dialogo con i consumatori, il 30 ai sondaggi. Lavorare con i consumatori è entusiasmante perché producono più storie di quante non sia in grado di produrne l’azienda. Dobbiamo incrementare le indagini sul campo e le conversazioni on line. A proposito delle conversazioni, una volta lanciato un tema, vogliamo alimentare la conversazione nel tempo e non allontanarci da essa troppo presto, per cogliere gli spunti e analizzare gli effetti del nostro lavoro.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Capitolo IX<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Anche l’approccio alla produzione deve diventare fluido, abbiamo bisogno di molti più argomenti senza spendere dollari in più. Svilupperemo il principio del “dollar multiplier” rimanendo flessibili per rispondere alle conversazioni. In un mondo liquido uno dei punti fermi sui quali fondare le nostre storie è la capacità sviluppare i contenuti prodotti dai consumatori, non solo di ripeterli.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Capitolo X<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">In conclusione la nostra idea guida (North Star) è la produzione di contenuti liquidi capaci di creare grandi condivisioni nella cultura di massa. E nel realizzarli siamo sicuri di realizzare anche il nostro progetto per il 2020.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">L’immagine finale del video mostra le diverse vignette che compongono una mappa all’interno della silhouette della bottiglia di Coca Cola. Anche lo storytelling, come una mappa, tenta di dare un ordine, un orientamento, una lettura della realtà. Sulla fluidità, sulla liquidità, sulla mutevolezza, qualcosa per la verità l’aveva già detta Eraclito: “Entrano negli stessi fiumi, ma acque sempre diverse scorrono verso di loro”. Adattando: “Bevono sempre la stessa Coca Cola, ma conteuti sempre diversi scorrono verso di loro”, compreso questo articolo.<span style="font-variant: small-caps;"><o:p></o:p></span></span></div>
<div>
<span style="color: black; font-family: Times;"><br /></span></div>
Mario Anton Oreficehttp://www.blogger.com/profile/11968004028863904406noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4401576851944088172.post-14338466945003389342014-03-19T09:54:00.001-07:002014-03-19T10:02:08.032-07:00La content curation e le enciclopedie elettroniche <span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Le più interessanti sono le case history, arrivano dritte al cuore e lasciano intravedere il lato umano della rete. Le storie, se raccontate con intelligenza, hanno sempre il potere di conquistarci. I termini inglesi hanno lo stesso scopo, quello di catturare la nostra attenzione, senza tenere conto che ci fanno sentire molto update (sul pezzo). Content curation può tradursi con elaborazione dei contenuti. Ma vediamo le case history presentate da Andrea Nelson Mauro al seminario "La content curation applicata all’informazione", organizzato dall’Ordine dei giornalisti del Veneto e svoltosi qualche mercoledì fa tra i blocchi architettonici facciavista del Centro Vega a Marghera. Si comincia con "Fortress Europe"il blog aperto da Daniele del Grande nel 2008. Migliaia di post dedicati alle tragedie dei migranti.</span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; line-height: 20px;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><a name='more'></a></span></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /><a href="https://www.blogger.com/blogger.g?blogID=4401576851944088172" name="more"></a> Circa un anno fa Mauro, tra i fondatori della società </span><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><a href="http://www.dataninja.it/" style="color: #cc3300; text-decoration: none;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Dataninja</span></a></span><a href="http://www.dataninja.it/" style="color: #cc3300; text-decoration: none;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> </span></a><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">(data journalism e data visualization), chiede a Gabriele Del Grande se può elaborare i dati raccolti nel blog. Ne nasce una mappa delle sponde del Mediterrano, dove ogni località ha un colore diverso in base al numero di migranti scomparsi durante la traversata. </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Le Mond</span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">e la vede e la acquista per pubblicarla. Altro esempio di content curation è l’iniziativa lanciata della rete civica Iperbole, in collaborazione con il Comune e con l’associazione dei familiari delle vittime della strage di Bologna. Trentadue anni fa, il 2 agosto 1980, alle 10.25 scoppia la bomba nella sala d’aspetto della stazione centrale. Il 2 agosto 2011, cinquant’anni dopo, su Twitter e Facebook, i promotori del tumblr</span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> </span><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><a href="http://dueagosto.tumblr.com/" style="color: #cc3300; text-decoration: none;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">dueagosto</span></a></span></i><span class="Apple-style-span" style="color: black;"><a href="http://dueagosto.tumblr.com/" style="color: #cc3300; text-decoration: none;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> </span></a></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">lanciano l’hashtag #ioricordo. Arrivano molte testimonianze, che vengono verificate e in alcuni casi approfondite. Nasce così un racconto collettivo che coinvolge chi quel giorno c’era ma anche di chi non c’era e ha impressi nella mente ricordi di parenti e amici. Anche per il Vajont è stato creato un portale della memoria. Il </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Corriere delle Alpi</span></i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> ha realizzato una piattaforma che raccoglie le storie delle 1920 vittime del Vajont. I contenuti sono un’elaborazione di fonti d’archivio, per esempio i giornali dell’epoca, e delle testimonianze personali giunte in gran quantità alla redazione del giornale.<br />Il metodo per elaborare e selezionare i contenuti nel brusio e nella sovrabbondanza d’informazioni della rete è stato illustrato da Gianluigi Cogo che ha riproposto i cinque modelli classici di </span><span class="Apple-style-span" style="color: blue;"><a href="http://www.slideshare.net/gigicogo/corso-cntent-curation-slides-1-di-3#btnNext" style="color: #cc3300; text-decoration: none;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">content curation</span></a></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">: Aggregation, concentrare le migliori informazioni riguardanti un argomento in un contesto (articolo, sito); Elevation, proporre in modo diverso i contenuti a seguito di un lavoro di analisi: banca dati, infografica...; Distillation, semplificare alcuni contenuti per divulgarli, per renderli accessibili a un pubblico più ampio: blog di settore; Mashup, mescolare punti diversi diversi per formulare nuove ipotesi o elaborare nuovi progetti; Chronology, ordinare una serie d’informazioni e di fatti dal punto di vista temporale può portare a nuove interpretazioni e riflessioni. Ma dal punto di vista pratico se uno desidera cercare delle informazioni sull'argomento B che dovrà fare, cercare B in Google? Non solo. Dovrà cliccare B anche nei portali di settore, nei giornali on line, nelle directory, nei social media, in particolare Twitter, nei blog, nelle banche dati, nelle piattaforme di ricerca bibliografica e usare gli Rss feed che permettono di essere aggiornati su siti e blog senza doverli ogni volta visitare. Ci sono inoltre una serie di altri strumenti in rete per condividere i propri contenuti e per cercare nuovi spunti in relazione a un determinato argomento: Del.icio.us, Pinterest, Google +, Scoop it, Storify, Paper.li, Summify, Friendfeed, per citarne alcuni. Cercate B in queste nuove enciclopedie elettroniche e le sorprese non mancheranno. E per tenere conto di tutti i risultati una settimana non vi basterà. Viene da chiedersi se la scrittura di contenuti nel e per il web non si stia progressivamente trasformando in un processo meccanico, in un procedere semiautomatico funzionale a garantire visibilità, indicizzazione, posizionamento. Questa registrazione continua è la nuova funzione della scrittura? Una funzione algoritmica? </span>Mario Anton Oreficehttp://www.blogger.com/profile/11968004028863904406noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4401576851944088172.post-17581296814035187732014-03-19T09:53:00.002-07:002014-03-19T10:02:14.800-07:00Laboratorio di scrittura creativa e professionale<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Times, 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 20px;">Comincerei con un gioco. Scegliete un testo, da un giornale, da un blog, da un libro. Diciamo cinque righe. Poi concentratevi sulle parole e cominciate a togliere un aggettivo, a cambiare un sostantivo, a modificare la punteggiatura. Sperimentate. Riscrivete iniziando dall’ultima frase, riassumete le cinque righe con quattro parole, poi con tre, due, una. E ricominciate. Riscrivete con stili diversi: poetico, ironico, giornalistico...e poi confrontate le diverse versioni con l’originale.</span><br />
<h3 class="post-title entry-title" itemprop="name" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; font: normal normal normal 30px/normal Georgia, Utopia, 'Palatino Linotype', Palatino, serif; line-height: 18px; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 0px; position: relative;">
<span class="Apple-style-span" style="font-size: 14px; line-height: 20px;"><div class="MsoNormal">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><a name='more'></a></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: black;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Scoprirete la cosa più importante: scrivere è scegliere delle parole invece di altre, è interrogarsi sulla loro capacità di rinviare a esperienze, immagini, associazioni.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: black;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Guerra o dissidio? Roma o la Capitale? Trolley o valigia? Poesia o componimento in versi? Odissea o viaggio travagliato? Vento o venti? Incipit, inizio, partenza, start up, principio, avvio... Da dove cominciare?<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: black;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><b>A</b>) Da un buon libro: </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Bouvard e Pecuchet</span></i></span><span style="color: black;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"> di Flaubert, </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Il Maestro e Margherita </span></i></span><span style="color: black;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">di Bulgakov, </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Lord Jim</span></i></span><span style="color: black;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"> di Conrad, </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Il deserto dei Tartari</span></i></span><span style="color: black;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"> di Dino Buzzati, </span><i><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Il giunco mormorante</span></i></span><span style="color: black;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"> di Nina Berberova.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: black;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"><b>B</b>) Da un laboratorio di scrittura con esercitazioni pratiche e supervisione dei testi. Programma: Catturare l'attenzione, Una parola non vale l'altra, Parole magiche, Esercizi di stile, La leggerezza, Governare la molteplicità, Le informazioni e la loro gerarchia, L'importanza del titolo e dell'incipit, La sintesi delle informazioni, La conclusione, L'architettura del testo, Virgola, Punto, Due punti, Puntini, puntini ..., Declinare i contenuti, Il comunicato stampa, La campagna pubblicitaria, Il sito Internet, Mailing, Mail, Blog, Social network, Le figure retoriche, La metafora, La metonimia, L'attenuazione, L'ironia.s<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: black;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;"> <b>C</b>) Da alcuni consigli: Il difficile è il messaggio, cercatelo. Scrivere è unire delle parole, non parole. Un verbo ha più forza di un sostantivo. Il segreto è nei dettagli. Non perdere il filo del discorso: l’intreccio affascina, il garbuglio no. Frasi subordinate con molto giudizio. Scegliere un’immagine coerente.Metafora o metonimia: sale e pepe della scrittura. Le parole necessarie non hanno aggettivi né, naturalmente, avverbi. I neologismi efficaci sono strarari. Foreign words grab your attention. Ogni sinonimo ha altri sinonimi. Semplice è diverso da banale. La punteggiatura costruisce il ritmo. Leggero, barocco, complesso, questioni di stile. Rime, ripetizioni, allitterazioni in minime porzioni. I numeri garantiscono l’effetto “wow”, anche i nomi famosi. Strano piace e l’ironia conquista. Curate il carattere, il corpo e l’interlinea. Rileggete ad alta voce e anche oirartnoc la; salvare e rileggere dopo quarantott’ore.<o:p></o:p></span></span></div>
<div class="MsoNormal">
<span style="color: black;"><span class="Apple-style-span" style="font-family: Times, 'Times New Roman', serif;">Informazioni: 3482526490</span></span></div>
</span></h3>
Mario Anton Oreficehttp://www.blogger.com/profile/11968004028863904406noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4401576851944088172.post-47815895391751132502014-03-19T09:52:00.002-07:002014-03-19T10:02:20.591-07:009 tweet per raccontare una storia<span class="Apple-style-span" style="font-size: 14px; line-height: 20px;"><b>Il soggetto</b></span><br />
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Il difficile è il soggetto, cercatelo.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;"><b>Incipit<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Chi ben comincia è a metà dell’opera.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;"><b>Promessa<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Di compiere una certa impresa o di raccontare come andrà a finire.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;"><b>Attesa<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Come una miccia che si accende e che esploderà più tardi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;"><b>Conflitto/Personaggi<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Quali sono le forze che si contendono il campo?<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<b>Colpo di scena</b></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Succede qualcosa che cambia tutto.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;"><b>Ritmo<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Anche nelle barzellette è una questione di tempi.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;"><b>Valori</b></span><span style="color: black; font-family: Times;"><o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">Non c’è storia che non insegni qualcosa.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;"><b>Conclusione/moltiplicazione<o:p></o:p></b></span></div>
<div class="MsoNormal" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 20px; text-align: justify;">
<span style="color: black; font-family: Times;">La conclusione non esclude mai un nuovo inizio.</span></div>
Mario Anton Oreficehttp://www.blogger.com/profile/11968004028863904406noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-4401576851944088172.post-17515433684905513812014-03-19T09:51:00.002-07:002014-04-11T08:09:21.819-07:00Lo storytelling in 9 punti<span class="Apple-style-span" style="color: #333333; font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif; font-size: 14px; line-height: 21px;">1) William Ryan: “Dimenticate il marketing tradizionale e gli approcci incentrati sul marchio. Siamo entrati nell’era della narrazione, in cui la più grande sfida che le aziende affrontano è il modo di comunicare la loro storia nella maniera più efficace e credibile possibile, sia all’interno che all’esterno.”</span><br />
<div class="post-body entry-content" id="post-body-3660635474973494941" itemprop="description articleBody" style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 14px; line-height: 1.5; position: relative; width: 568px;">
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 14pt;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"> </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">2) Ashraf Ramzy: “La gente non compra i prodotti, ma le storie che questi prodotti rappresentano. Così come non comprano marche, ma i miti e gli archetipi che queste marche simboleggiano.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 14pt;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">3) Steve Denning: “Una marca è essenzialmente una relazione. Questa relazione può essere tenue, fragile, e limitarsi a una vaga familiarità del consumatore con il nome della marca. Oppure iscriversi nella durata. </span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">Il paradosso del marketing moderno, in effetti, è che deve rendere fedeli abitudini di acquisto che sono divenute mutevoli, labili, imprevedibili.”</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 14pt;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">4) Larry Weber: “È necessario che la marca ritrovi un’identità forte e coerente che parli sia ai consumatori sia ai collaboratori dell’azienda - dipendenti, azionisti, fornitori, investitori - e condensi in un racconto coerente tutti gli elementi costitutivi dell’azienda: la sua storia, la natura dei prodotti che fabbrica, la qualità del servizio che offre alla clientela, i rapporti di lavoro, il comportamento nei confronti dell’ambiente.”</span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"></span><br />
</div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 14pt;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">5) Barbara Stern: “Quando avete un prodotto che è identico a un altro prodotto, ci sono vari modi di battere la concorrenza. O si abbassa il prezzo – ed è la soluzione più stupida – o si cambia il valore del prodotto raccontando una storia”.<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 14pt;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">6) George Lewi: “La marca diventa mito quando entra in armonia con le credenze dei consumatori. Il ciclo vitale di una marca si articola in tre epoche: in quella dell’eroismo la marca s’impone per la sua differenza; in quella della saggezza essa ottiene la fiducia; e nell’epoca del mito acquisisce una coscienza.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 14pt;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">7) Steve Denning: “Le storie utili all’impresa possono essere classificate in: storie che permettono di condividere conoscenze, storie che incitano all’azione, storie che riguardano ciò che può accadere in futuro,storie basate sull’umorismo e sulla satira, storie che comunicano quello che siamo, storie che trasmettono valori, storie che colmano ritardi nelle competenze.”<o:p></o:p></span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 14pt;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">8) Christian Salmon: “Il neomarketing opera un sottile slittamento semantico: trasforma il consumo in distribuzione teatrale. Scegli un personaggio, e noi ti forniamo gli accessori. Datti un ruolo, noi ci occupiamo delle scene e dei costumi. Il consumo come unico rapporto con il mondo. Si attribuiscono alle marche i poteri che una volta si cercavano nei miti.”<o:p></o:p></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><br /></span><span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;">9) Steve Jobs: Non abbiamo alcuna possibilità di farci pubblicità basandoci sulla funzionalità, sui benefici, sulla RAM, sui grafici e sui confronti. L'unica possibilità di comunicare che abbiamo passa attraverso un'emozione.</span></div>
<div class="MsoNormal" style="margin-bottom: 14pt;">
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: xx-small;">Da Christian Salmon, <i>Storytelling, la fabbrica delle idee, </i></span></span><br />
<span class="Apple-style-span" style="font-family: Georgia, 'Times New Roman', serif;"><span class="Apple-style-span" style="font-size: xx-small;"><i></i>e<i> Siate affamati, siate folli, Steve Jobs in parole sue </i>a cura di George Beahm</span></span></div>
<div style="clear: both;">
</div>
</div>
<div class="post-footer" style="border-top-color: rgb(119, 119, 119); border-top-style: dashed; border-top-width: 1px; color: #997755; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 13px; line-height: 1.6; margin-bottom: 0px; margin-left: 0px; margin-right: 0px; margin-top: 10px; padding-bottom: 0px; padding-left: 0px; padding-right: 0px; padding-top: 10px;">
</div>
Mario Anton Oreficehttp://www.blogger.com/profile/11968004028863904406noreply@blogger.com0